Dalla spiritualità alla moda: il rosario come collana gioiello da indossare

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Se c’è un simbolo della spiritualità cristiana che tutti riconoscono a prima vista, questo è il rosario. Lo vediamo spesso durante le nostre giornate, sia al collo di qualcuno – poi vedremo come è cambiato l’approccio di chi decide di sfoggiarlo – sia nei negozi specializzati in gioielli e oggetti sacri.

Non sempre, però, sappiamo la sua storia. Tutto ha avuto inizio nel III secolo d.C. circa. In quel periodo, era costume accompagnare la recita di preghiere particolarmente ripetitive con manipolazioni a piccole stringhe e cordicelle.

Con la battaglia di Lepanto, che vide, nel 1571, la flotta della Lega Santa, voluta da Pio V, affrontare quella dell’Impero ottomano, il cui espansionismo era un problema per il papato, iniziò l’associazione tra la recita del rosario e l’intercessione mariana.

Il nome con cui la collana è nota è legato al fatto che, nei secoli passati, era costume decorare la statua della Madonna con ghirlande di rose.

La collana tradizionale è caratterizzata dalla presenza di cinque decine. Ciascuna di esse, è formata da dieci grani. Le regole della preghiera cattolica prevedono di partire facendosi il segno della croce.

Subito dopo, mantenendo stretta la collana, è il momento dell’invocazione divina.

Successivamente, si introduce la prima decina recitando un mistero e si continua con il Padre Nostro, prima di recitare dieci Ave Maria. La decina si conclude con un Gloria al Padre.

Da simbolo religioso ad accessorio fashion

Nel corso dei secoli, il modo di approcciarsi al rosario è cambiato radicalmente. Se inizialmente questo oggetto era realizzato con pezzi di corda e legno, nel tempo ha preso piede l’impiego di metalli, virando via via verso soluzioni sempre più preziose.

Negli anni ‘80, periodo all’insegna dell’edonismo e del consolidarsi dello stravolgimento di alcuni valori che, fino a quel momento, avevano dominato la scena sociale, il rosario ha cominciato a essere sfoggiato, insieme con la croce, senza alcuna valenza religiosa e, in alcuni casi, anche con un mood dissacrante. 

Da allora, l’utilizzo della collana con rosario ha iniziato a diffondersi e, con l’inizio del terzo millennio, il fatto di indossarla fuori da contesti di spiritualità ha smesso di scandalizzare.

Negli anni ‘80, la scelta di sfoggiare collane con rosari e croci in momenti “profani” aveva sconvolto la società.

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Per rendersene conto, basta citare il caso di Madonna che, sul palco degli MTV Music Awards del 1984, cantò il brano Like a Virgin con un look che ha fatto la storia del costume: un abito da sposa, realizzato in tulle, e come accessori diversi rosari e catene con croci.

È stato necessario attendere l’uscita del brano Papa don’t Preach per una reazione concreta delle gerarchie ecclesiastiche, con la prima delle tre scomuniche inflitte alla regina del pop.

Trentaquattro anni dopo quella performance dirompente, in occasione di quel palcoscenico di tendenze ineguagliabile che è il Met Gala – parliamo di preciso dell’edizione del 2018 – il cerchio si è in qualche modo chiuso.

L’evento, il cui tema nel 2018 era Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination, ha definitivamente sdoganato il rosario come oggetto prettamente estetico, andando oltre all’intenzione di ribellarsi alle regole della cultura cattolica.

Collana Rosario: la situazione oggi

Al giorno d’oggi, le collane con il rosario sono incluse fra i prodotti di numerosi brand di gioielleria e sono diventate di tendenza perchè indossate da influencer e apparse in famose serie TV.

Le si può acquistare scegliendo tra argento od oro e selezionando grani di vari colori.

Ci sono collane con rosario unisex, altre adatte agli uomini e altre ancora che, invece, si prestano meglio a look femminili.

Tra i motivi dietro al successo di questo gioiello rientra il suo essere adatto a diversi look. Anche quando i grani sono caratterizzati da colori sgargianti, l’accessorio è comunque molto sobrio e versatile per quanto riguarda gli abbinamenti.