Diamanti sintetici o diamanti naturali? Questo è il dilemma! Oggi vi proponiamo uno speciale dedicato ai diamanti, con un focus sugli aspetti più curiosi e innovativi dei cosiddetti diamanti sintetici ossia diamanti prodotti in laboratorio che vantano un costo minore e una maggior sostenibilità -sotto alcuni punti di vista- di produzione. Non intendiamo essere a favore degli uni o degli altri, li amiamo entrambi! E la scelta migliore, inoltre, rimane sempre assolutamente personale.
Questo speciale vuole essere piuttosto una vetrina per osservare da vicino le varie alternative e possibilità che l’evoluzione ci offre, o un elogio alla grandiosità della scienza, oppure semplicemente una nuova conoscenza da aggiungere al nostro bagaglio di cultura. A voi la scelta. Noi per ora vi lasciamo alla nostra parure -per restare in tema gioielli- di mini aneddoti sui diamanti sintetici.
Curiosità e origini dei diamanti sintetici
La storia dei diamanti sintetici ha inizio negli anni ’50, quasi in contemporanea rispetto all’invenzione della tecnica HPHT (high pressure high temperature), una delle due attualmente utilizzate per produrre in laboratorio queste prodigiose gemme “sostenibili”. Torneremo poi sul concetto di sostenibilità, nel frattempo ecco cosa c’è da sapere a proposito dei diamanti sintetici:
- La spinta a produrre diamanti sintetici in laboratorio fu di natura commerciale, occorreva ridurre costi e tempi di produzione rispetto a quelli impiegati nel lavorare i diamanti naturali. E inoltre l’uso finale di queste gemme “da laboratorio” doveva riguardare varie industrie, tra cui quella delle telecomunicazioni; quindi, anche in termini di quantità, la produzione in laboratorio parve una splendida idea innovativa.
- Fu ad inizio anni 2000 che i diamanti sintetici presero ad abbracciare il settore dei gioielli. Le tecniche di produzione delle gemme sintetiche vennero infatti perfezionate nel corso degli anni, fino a garantire la produzione di diamanti sufficientemente grandi per essere considerati di “qualità gemma”, ossia utilizzabili in gioielleria.
- Ad oggi ci sono due principali tecniche di produzione, il metodo HPHT e il metodo CVD. Nel primo caso -già accennato nelle righe precedenti- si ricrea in laboratorio il contesto naturale dal quale si generano i diamanti in natura, ossia le condizioni di alta pressione e alta temperatura che si hanno nel pianeta tra i 100 e 300 km di profondità. Questi speciali macchinari ospitano al loro interno un seme (ossia un piccolo cristallo di diamante) insieme con della polvere di grafite o polvere di diamante che, proprio a seguito dell’alta pressione e temperatura, si trasformerà in diamante crescendo attorno al seme stesso. Tra le due questa è sicuramente la tecnica più antica e utilizzata. Il secondo metodo, CVD (Chemical Vapor Deposition), è invece quello più innovativo, una versione più aggiornata dell’HPHT e che sfrutta un range di pressioni e temperature di gran lunga inferiore.
Cosa sono, quindi, questi diamanti sintetici? E in cosa si distinguono rispetto a quelli naturali?
Si tratta di minerali a tutti gli effetti, diamanti prodotti in laboratorio che, dal punto di vista della composizione chimica, così come delle proprietà fisiche e della struttura, sono identici ai diamanti naturali.
Per distinguerli è infatti necessario sottoporre la gemma a test specifici che andranno a indagare qualità e proprietà del diamante per accertarne l’origine naturale o sintetica (attenzione, non parliamo di diamanti falsi ma rigorosamente sintetici).
Da un punto di vista economico può essere vantaggioso acquistare un gioiello con diamante sintetico rispetto che impreziosito da un diamante naturale, proprio per il costo finale che risulterà inferiore. Ma in un’ottica di sostenibilità, sono effettivamente più green i diamanti sintetici?
Il dibattito è ancora aperto; se da un lato la produzione in laboratorio di diamanti sintetici limita lo sfruttamento e la schiavitù nei giacimenti di diamanti -blood diamonds- dall’altro non ci sono ancora sufficienti prove a favore del fatto che la stessa produzione in laboratorio sia effettivamente più sostenibile a livello ambientale.
Dunque, ritornando all’inizio, la scelta è davvero personale.
Un capolavoro amato dalla luce
Per gli appassionati e i curiosi, vi lasciamo la nostra Guida ai diamanti, un approfondimento grazie al quale prendere nota di tutto ciò che occorre sapere sui diamanti naturali e la loro applicazione in gioielleria: dalle misure al colore, dalla purezza al taglio fino alle nozioni tecnico/culturali legate alla pulizia e conservazione, alla composizione e alla storia.
Ma del resto si sa, un diamante è per sempre, è quel dono inatteso ma sognato che ogni donna vorrebbe ricevere, quel luminosissimo e puro gesto d’amore che riempie il cuore. Uno splendido simbolo incastonato in un gioiello che, da sempre, è l’idea regalo per eccellenza per dichiarare un profondo sentimento e legame tra due persone. L’amore romantico, certamente, ma anche parentale e fraterno.
Dunque proprio in quest’ottica, ispirati dalla radiosa magnificenza di questa pietra che la natura ci regala, date uno sguardo alla nostra collezione di preziosi con diamante, una selezione di pezzi iconici, novità e gioielli di tendenza dei migliori brand di gioielleria, tutti rigorosamente impreziositi dai “capolavori di luce”, i diamanti.